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Autovelox in via di Sotto, ecco i 13 punti del coordinamento cittadini per Pescara Colli

Dopo il consiglio comunale del 26 aprile, in molti sentono "una grande distanza tra quanto deliberato rispetto alle richieste portate dai cittadini invitati a partecipare"

Si è riunito a Pescara il coordinamento dei cittadini per Pescara Colli con l’obiettivo di raccogliere le istanze dei cittadini che vivono il territorio dei Colli Nord di Pescara e cercare di veicolarle verso le istituzioni. Dopo il consiglio comunale del 26 aprile, in molti sentono "una grande distanza tra quanto deliberato rispetto alle richieste portate dai cittadini invitati a partecipare". Il coordinamento di cittadini per Pescara Colli si propone di richiedere un incontro tra Prefetto e rappresentanti dei cittadini della zona collinare "per esporre le criticità che vive il territorio e cercare insieme una via d’uscita rispetto alla situazione di stallo che si è venuta a creare dal mese di febbraio ad oggi".

Una "lettura attenta" dei documenti approvati dall’amministrazione "smentisce, di fatto, le dichiarazioni del sindaco e degli esponenti della maggioranza in consiglio comunale. Il documento denominato “Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile” della città di Pescara, infatti, analizza in modo dettagliato l’incidentalità e la pericolosità delle strade della città e pone l’attenzione sulle strade maggiormente teatro di incidenti e che, dunque, deve essere oggetto di “interventi specifici per risolvere le criticità presenti”. Via Tiburtina, via Marconi, via Nazionale Adriatica Nord, via della Riviera e via Enzo Ferrari sono le strade “ove sono avvenuti il maggior numero di incidenti”. In tutti i documenti dell’amministrazione disponibili sul sito del Comune non viene posta l’attenzione allo sviluppo della mobilità della zona dei Colli Nord, destinando le attenzioni ad altre zone e fermando una parte “marginale” dell’analisi alla zona di Colle Madonna".

Via di Sotto "è stata ignorata dai Piani comunali (così come via Colle Renazzo), ma è stata definita “strada della morte” da molti esponenti dell’amministrazione comunale". Il coordinamento di cittadini per Pescara Colli si propone dunque di andare dal Prefetto "per cercare insieme una strada che vorremmo portasse all’annullamento delle multe emesse ed all’immediata rimozione del dispositivo di rilevazione elettronica della velocità su via di Sotto. Riteniamo che la richiesta del Comune di Pescara di adottare l’autovelox su via di Sotto non sia supportata dai prescritti studi sull’incidentalità". Solo dopo aver riportato la situazione alla normalità, il coordinamento chiederà un incontro con l’amministrazione per proporre azioni che portino all’effettiva sostenibilità della mobilità dei cittadini.

Il coordinamento dei cittadini per Pescara Colli concorda con il sindaco Masci su un punto: è necessaria una svolta green della mobilità, ma è necessario che l’amministrazione lavori per consentire ai cittadini dei colli di aderire a questa transizione ecologica. Qui di seguito i 13 punti da superare per poter passare da una mobilità incentrata sull’uso dell’auto a una mobilità sostenibile.

  1. Le strade dei colli sono molto dissestate. Percorrerne alcune con la moto o la bicicletta è più pericoloso che attraversare la strada su via Enzo Ferrari. Ad esempio, scendere in bicicletta da via Colle di Mezzo verso il centro cittadino è paragonabile ad una prova di Downhill estremo in mountain bike.
  2. Le strade dei colli non hanno marciapiedi. I pedoni rischiano di essere investiti nella maggior parte delle vie, soprattutto in via Colle Scorrano e via Colle Innamorati, via Pandolfi. Chi può, usa l’automobile per sopravvivenza.
  3. Le strade dei colli non hanno pensiline per l’attesa degli autobus. Ce ne sono pochissime, e quelle poche sono da illuminare meglio, arredare meglio per consentire anche agli anziani un’attesa dignitosa dell’autobus.
  4. Il quartiere colli ha solo due linee (due e mezza) di autobus con una frequenza delle corse immutata da decenni, quando la popolazione residente era una frazione di quella attuale. Migliorerebbe di molto la situazione anche solo se si potesse avere un servizio, come quello di altre grandi città, che consenta a tutti gli utenti di conoscere la posizione dell’autobus in arrivo, il tempo stimato di arrivo per poter così organizzare la propria mobilità senza perdere ore (e non è un modo di dire) in attesa di un mezzo che non sappiamo dove sia.
  5. I cittadini dei colli potrebbero usare di più la bicicletta, se solo gli autobus fossero dotati di rastrelliere per il trasporto delle bici. Molti cittadini così non prenderebbero l’autovettura per scendere in città e poi muoversi in centro.
  6. I cittadini dei colli potrebbero evitare di scendere in centro per una passeggiata se solo ci fossero zone in cui camminare, respirare, divertirsi senza rischiare l’investimento. Ai colli, tolto Largo Madonna, non c’è un luogo di aggregazione utile allo scopo. Serve manutenzione e cura dei parchi esistenti, illuminazione. Non sarebbe male poter avere un rubinetto dove prendere acqua sul parco Colle del Telegrafo, avere una navetta per far salire i più deboli che non riescono a muoversi altrimenti senza automobile (basterebbe che un autobus ogni mezz’ora avesse una fermata sul parco nelle ore di punta, su richiesta).
  7. Le strade dei colli sono buie. Andare in giro di notte è pericoloso, perché non si è visti dalle automobili e non sono visibili le buche. Occorre potare le piante che ostruiscono i lampioni esistenti e potenziare l’illuminazione con sistemi intelligenti, che illuminano di più al passaggio delle persone.
  8. Le strade dei colli non hanno luoghi di aggregazione per i giovani. L’unico posto dove possono vedersi i ragazzi è il parco delle poste (devastato dai vandali) ed il campetto della parrocchia in via Pandolfi. Solo la riqualificazione di alcune zone può stimolare i commercianti, i ristoratori, i fornitori di servizi per il divertimento ad investire nella zona.
  9. La viabilità dei colli è complessa, ma non è impossibile trovare un sistema di sensi di marcia che impedisca rotte di collisione inevitabili per i poveri automobilisti, ciclisti, motociclisti, pedoni. L’esempio più evidente è l’incrocio tra via Pandolfi e via Colle di Mezzo: una vera roulette russa. Altro che via di Sotto!
  10. Gli anziani dei colli e le mamme senza automobile sono prigionieri in casa. Occorre rendere percorribili le strade anche per chi usa il deambulatore, la sedia a rotelle, il passeggino. Basti chiudere gli occhi ed individuare un edificio sulla mappa dei colli che non sia sopra una fermata dell’autobus e cercare di ipotizzare il percorso che deve fare un cittadino per muoversi senza automobile.
  11. Alcune strade dei colli potrebbero essere maggiormente libere dal traffico se solo si potenziassero le altre vie collinari che potrebbero consentire l’alimentazione della viabilità a scorrimento veloce senza congestionare, ad esempio, via Colle Innamorati (ad esempio, potenziamento di Valle Furci e Valle Fuzzina)
  12. Non è solo via di Sotto ad essere interessata dal traffico. Sono molte le vie da rendere sicure, in tutta la città oltre che ai colli. Che visione c’è per l’intera viabilità dei colli?
  13. Via di Sotto è diventata una strada fantasma