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Covid, occupazione dei posti ospedalieri stabile in Abruzzo: i dati Agenas

In base ai dati aggiornati al 25 aprile nella nostra regione si registra un lieve calo delle terapie intensive e posti letto invariati nei reparti non critici

Dati sostanzialmente stabili in Abruzzo sul fronte della pressione ospedaliera per il Covid, anche se aumentano i nuovi casi per 100 mila abitanti. In base ai numeri aggioranti al 25 aprile forniti dall'Agenas, l'agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, attualmente l'occupazione delle terapie intensive nella nostra regione è del 7%, di un punto percentuale inferiore rispetto al 24 aprile. Per i ricoveri in area medica non critica, invece, la percentuale è del 23%, stabile rispetto al giorno precedente. In entrambi i casi, comunque, l'Abruzzo è al di sopra della media nazionale: per le terapie intensive infatti il dato medio del nostro Paese è del 4% di occupazione, e del 16% per i reparti non critici.

Cresce invece l'incidenza di nuovi casi ogni 100 mila abitanti: nella settimana fra l'11 e il 17 aprile era pari a 1019 casi, mentre nella settimana dal 18 al 24 aprile sale a 1167 casi nella nostra regione. Nei giorni scorsi il direttore dell'Uoc di malattie infettive dell'ospedale di Pescara Giustino Parruti, da noi interpellato, aveva spiegato che da diverse settimane non arrivano in ospedale a Pescara casi di polmonite bilaterale, che lo ricordiamo rappresenta la complicanza più grave e severa del Coronavirus, lanciando un appello affinchè nel suo reparto non vengano inviati pazienti che sono positivi al Covid e sono quasi completamente asintomatici, o comunque hanno scoperto di essere positivi a causa di altre patologie che li hanno condotti in pronto soccorso.


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