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Giustizia e paura dei cittadini, Ermini (vice presidente del Csm): "Impegnarsi per recuperare la fiducia"

David Ermini, numero due del consiglio superiore della magistratura, ha parlato a Pescara nel corso di un convegno che si è tenuto nel tribunale

«Impegnarsi per recuperare la fiducia dei cittadini, più etica professionale da magistratura, polizia giudiziaria, stampa e politica».
A dirlo è stato David Ermini, vice presidente del Csm nel corso di un convegno che si è tenuto nei giorni scorsi nel tribunale di Pescara.

“Le indagini preliminari , le paure di ogni cittadino e la soluzione scritta dell’art. 358 c.p.p.” il nome dell'evento che si è tenuto nell'aula "Emilio Alessandrini" e che è stato promosso dall’associazione 358 e dall’Officina del senatore Luciano D’Alfonso.

D'Alfonso ha definito l’incontro «utile per condividere una preziosa agenda di valutazioni e, speriamo, anche di riforme possibili perché i cittadini, come auspicato dal presidente Mattarella, possano nutrire verso la giustizia e l'ordine giudiziario fiducia e non paura o diffidenza».

Oltre all’onorevole David Ermini, è intervenuto anche l’avvocato generale della Corte di Cassazione Pasquale Fimiani assieme alle figure apicali del distretto di Giustizia Abruzzo: il presidente della Corte d’Appello dell’Aquila Fabrizia Francabandera e il procuratore generale alla Corte d’Appello dell’Aquila Alessandro Mancini. A fare gli onori di casa, il presidente del tribunale di Pescara Angelo Mariano Bozza. Intervenuta anche la professoressa di diritto processuale penale dell’università di Teramo Rosita del Coco e il Presidente nazionale Aiga (Giovani Avvocati) Francesco Paolo Perchinunno. 

"Consolidare le consapevolezze per accertare la verità e contenere il verosimile", è il sottotitolo dell’evento che ha voluto sollevare l’attenzione sul tema della corretta attivazione del procedimento penale che deve tendere all’emersione della verità: «È in questa lunga fase pre-processuale», osserva D’Alfonso, «che in alcuni casi la dignità della persona può sanguinare. E compare la paura che è il contrario della fiducia. È vero che spesso a valle del procedimento arriva il proscioglimento, ma che succede ad esempio sul web? Che la sentenza di assoluzione dura 48 ore, invece il materiale documentale delle indagini preliminari non scompare mai dalla rete. E fa dell'altro male, ad esempio il rating bancario dell'indagato è rovinato anche se alla fine il giudice del dibattimento lo assolve».

«Se noi creiamo un'etica dei comportamenti complessiva nei rapporti fra Stato e cittadino probabilmente tornerà a esserci più fiducia al posto della paura», ha sottolineato Ermini nel suo intervento lamentando l’incapacità dello Stato di dare risposte che siano efficaci ed effettive: «Purtroppo il tema della giustizia sembra che sia sempre intoccabile anche in un momento in cui c’è una maggioranza di governo al 80% dei voti in Parlamento il tema della giustizia è sempre divisivo. Speriamo davvero che non lo sia anche stavolta».

L’evento-dibattito “Le indagini preliminari , le paure di ogni cittadino e la soluzione scritta dell’art. 358 c.p.p.”  si è svolto con l’Alto Patrocinio del Senato e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e si svolge in collaborazione con università di Teramo, università di Suor Orsola Benincasa, Aiga - Associazione Nazionale Giovane Avvocati, Ordine dei Dottori Commercialisti, Radio Radicale e  Fondazione Europa Prossima.


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