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Aborto, a Pescara una manifestazione per il 43esimo anniversario della legge 194

Si terrà sabato 22 maggio a Pescara, a partire dalle ore 18.30, una manifestazione per celebrare il 43esimo anniversario della legge 194 sull'aborto. Il Collettivo Zona Fucsia invita "tutte le donne, le persone e le realtà abruzzesi che hanno a cuore l’autodeterminazione e il diritto all’aborto a scendere in piazza con noi".

Ecco cosa si legge in una nota: "La Regione Abruzzo, in piena emergenza Covid 19, ha emanato a febbraio una circolare che “sconsigliava” caldamente l’utilizzo della pillola abortiva (Ru 486) all’interno dei consultori, centri fondamentali per la salute di tuttə, limitando, di fatto, la libera scelta e l’autodeterminazione di chi ne richiede la somministrazione. Dopo questa premessa, quasi come un naturale svolgimento della paternalistica raccomandazione regionale, iniziano a spuntare manifesti delle associazioni anti-scelta (no-choice) nei quali la pillola abortiva viene paragonata a un veleno, portando avanti una comunicazione falsa e tossica sul diritto all’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg), legalmente riconosciuto dalla Legge 194. Infine, a Pescara il consiglio comunale approva una mozione che favorisce le iniziative delle associazioni anti-scelta (no-choice) e offre un premio economico alle donne che rinunciano ad abortire, mercificando, di fatto, una libera scelta e dimenticandosi del sostegno alle donne e alle vite già nate".

L’Ivg, "sebbene formalmente garantita in Abruzzo e in tutta Italia", è ancora oggi "una lotta contro il tempo, contro la burocrazia e contro il personale medico obiettore di coscienza. Secondo gli ultimi dati ufficiali, risalenti al 2018, in Abruzzo l'80% dei ginecologi sono obiettori di coscienza, rispetto a una media nazionale del 69%. Inoltre veniamo a conoscenza della Marcia per la Vita, promossa dalle sopracitate associazioni anti-scelta e organizzata a livello nazionale a Roma nel giorno stesso dell’anniversario della nostra preziosissima legge sull’Ivg. Riteniamo che la scelta della data, quella del 22 maggio, sia un ulteriore attacco alla nostra libertà di scegliere sui nostri corpi e fondamentale per ribadire i nostri diritti. Per questo vogliamo rispondere e contrattaccare insieme: vogliamo difendere i diritti che abbiamo, e vogliamo che la legge 194 sia correttamente e concretamente applicata".


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