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Mario Ferri "Il Falco" dopo l'invasione ai Mondiali: "Ho ricevuto 60mila messaggi di donne iraniane" [VIDEO]

Il pescarese che si è reso protagonista di una invasione di campo in Qatar durante la partita Portogallo-Uruguay racconta il suo gesto al microfono di Francesca Benvenuti di Sport Mediaset

Mario Ferri "Il Falco" intervistato da Sport Mediaset

«È stata tosta, è già tanto che sono qui con te, mi ero ripromesso di non farlo più ma c'erano motivazioni troppo forti che venivano dal mio cuore».
Così il pescarese Mario Ferri, conosciuto come "Il Falco" ai microfoni di Francesca Benvenuti di Sport Mediaset riguardo all'invasione di campo messa in atto durante la partita Portogallo-Uruguay del Mondiale in corso di svolgimento in Qatar.

L'impresa qatariota è la 14esima della "carriera" del Falco di Pescara. 

Ferri, dopo aver eluso la sorveglianza, è entrato nel terreno di gioco impugnando una bandiera della pace e indossando la sua classica maglietta con la S di Superman con due chiari messaggi: "Respect for the iranian woman" e "Save Ukraine". 

Il Falco racconta come sia stato salvato da guai seri dal presidente della Fifa, Gianni Infantino: «Quando mi ha visto mi ha detto: "Ma ancora tu? Dopo 10 anni non ti sei stufato? Non te la vuoi trovare una fidanzata?" Presidente io ti chiedo scusa ma è come se avessi giocato a guardie e ladri e io, il ladro, ho vinto contro 20mila guardie. Si è messo a ridere, ha detto non poteva ridere ma rideva. E hanno deciso di liberarmi».
Poi Ferri spiega così la genesi dei suoi gesti eclatanti: «Sicuramente l'adrenalina e poi sicuramente l'essere promotore di messaggi in cui io credo soprattutto se vengono vietati. Quando mi sono svegliato ho trovato tipo 50-60mila messaggi di donne iraniane ed è stata una cosa bella, proibita ma bella». Poi il Falco chiude così: «Credo che potrebbe essere stata l'ultima invasione, vorrei andare in pensione, ma non lo so che cosa succederà ma fa parte di me l'essere un Robin Hood 2.0».


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