Attualità

Piazza Muzii, gli esercenti non mollano: in arrivo un documento con tre richieste

Verranno sollecitate l'installazione di un presidio fisso delle forze dell'ordine e una maggiore flessibilità nei permessi sugli eventi enogastronomici, auspicando inoltre un chiarimento sullo stop agli alcolici all'aperto dopo le 24

Il presidio tenutosi in piazza Muzii lo scorso 1° marzo

Gli esercenti di piazza Muzii non mollano la presa e, a una settimana esatta di distanza dalla protesta con cui hanno celebrato il "funerale del commercio" nella zona, si preparano a sottoporre all'attenzione del sindaco Carlo Masci un documento con tre richieste. Verranno sollecitate l'installazione di un presidio fisso delle forze dell'ordine e una maggiore flessibilità nei permessi sugli eventi enogastronomici da organizzare per la movida centrale, auspicando inoltre un chiarimento definitivo sull'applicabilità della legge del 2001 contro gli alcolici all'aperto dopo le 24 che, secondo i gestori dei locali, sarebbe stata di fatto superata da una successiva norma del 2007, in cui si parla invece di uno stop alle 3 di notte.

Martedì scorso i commercianti di piazza Muzii sono tornati a manifestare contro l'amministrazione comunale a seguito della "famosa" comunicazione di Masci in cui, riferendo il contenuto di una lettera inviata dal prefetto Di Vincenzo, veniva ricordato che le forze dell'ordine potrebbero far rispettare una legge del 2001 che vieta la somministrazione di alcolici dopo la mezzanotte. Questa è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: vessati da tre anni di continui disagi, dovuti alla pandemia e poi alla crisi generata dallo stesso Covid, gli esercenti hanno deciso di dire basta e così, come detto, hanno inscenato un simbolico "funerale" delle loro attività.

A turno hanno preso un po' tutti la parola per chiedere trasparenza da parte della giunta e sapere cosa ne sarà del loro futuro lavorativo. Contestualmente, sulle vetrine dei locali sono stati affissi manifesti funebri ma anche locandine che attaccavano tre persone in particolare: lo stesso primo cittadino, l'assessore al commercio Alfredo Cremonese e il capogruppo della Lega Vincenzo D'Incecco.

Quest'ultimo però non ci sta e, tramite Facebook, ha risposto così: "Questa amministrazione ha applicato una politica di differenziazione degli orari nella stagione estiva, proprio per favorire quella mobilità del popolo della notte, tipica di una città dove ci si muove facilmente negli orari notturni e che tende a vedere delle zone frequentate nelle prime ore della sera ed altre zone frequentate in orari più avanzati (vedi discoteche). Insomma... Pescara è una città aperta che deve imparare a vivere nel rispetto delle regole, una città che deve tenere in piedi le esigenze di chi lavora di notte e di chi lavora di giorno... di chi vuole divertirsi e deve farlo nel rispetto degli altri... di chi ha investito nella propria attività e di chi ha investito nella propria abitazione... una città ed una amministrazione seria non fa guerre... lavora per tutelare tutti nel rispetto delle regole! Chi mi conosce sa che farò questo e lavorerò per questo!".


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