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La denuncia del Conalpa: "La riserva dannunziana ridotta a un cumulo di mini-discariche, il Comune intervenga"

Nei comprati 4 e 5, quelli maggiormente colpiti dall'incendio, cumuli di rifiuti e degrado documenta l'associazione con un sopralluogo: divelte anche le recinzioni, all'amministrazione si chiede di intervenire, pulire e rimettere in sicurezza l'area

Le recinzioni divelte e i riifiuti abbandonati nella riserva dannunziana (foto Conalpa)

Rifiuti abbandonati dentro e fuori la riserva dannunziana: dalle bottiglie di plastica e vetro, alle lattine fino ai sacchi dell'immondizia alcuni dei quali aperti con metalli, sedie rotte, tappetini di auto e persino una parabola satellitare lasciati lì a marcire.

A denunciare il degrado in cui versano i comparti 4 e 5 della pineta, i più colpiti dall'incendio del primo agosto 2021 è il Conalpa (Coordinamento nazionale alberi e paesaggio) Pescara-Chieti che sul posto ha effettuato un sopralluogo documentando la situazione che ci si trova davanti nelle zone che costeggiano via Silone, via Pantini e via della Bonifica.

Un degrado che si aggiunge alla “desolazione” lasciata dall'incendio e che alla città regala un “paesaggio spettrale”. A fare da cornice anche le recinzioni che, spiegano, sono state o divelte o instabili e gli “accumuli di materiale vegetale secco e terra di scavo lasciata dentro l'area protetta”.

“La Riserva è lasciata al suo destino” denuncia quindi l'associazione palando di un luogo di pregio oggi costellato di “mini-discariche che nessuno si degna di venire a togliere e che giacciono anche tra i tronchi bruciati. Uno spettacolo per niente rassicurante per questa nostra area protetta che continua a soffrire”.

L'appello è quindi all'amministrazione perché intervenga per la rimozione dei rifiuti e rimetta in sicurezza l'area ripristinando le recinzioni così che non si consenta “a persone indisciplinate di scaricare l’immondizia all’interno della riserva. Bisogna evitare che la riserva pineta dannunziana, ed in particolare il comparto 5 – conclude il Conalpa -, si trasformi nuovamente in un ricettacolo di rifiuti che vengono buttati deliberatamente senza alcun controllo”.


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