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Vaccino Covid, in Abruzzo hanno già aderito oltre 14 mila operatori sanitari

A comunicarlo è l'assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, segnalando come si tratti del 70 per cento della platea potenziale interessata che è pari a 20.306 unità

Sono già 14.156 gli operatori sanitari che hanno aderito alla campagna vaccinale Covid-19 in Abruzzo.
A comunicarlo è l'assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, segnalando come si tratti del 70 per cento della platea potenziale interessata che è pari a 20.306 unità.

Gli operatori sanitari abruzzesi hanno manifestato la disponibilità a sottoporsi al primo scaglione di vaccinazioni contro il Covid-19 che partirà a gennaio. 

Le adesioni sono su base volontaria e sono state raccolte tramite la piattaforma telematica attivata mercoledì dal Dipartimento regionale Sanità, che prevedeva il primo termine ieri pomeriggio (venerdì 18 dicembre) alle ore 18. Nello specifico sono così suddivisi a livello di Asl:

  • 2.411 operatori della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila;
  • 4.378 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti;
  • 3.378 alla Asl di Pescara;
  • 3.638 alla Asl di Teramo.

A questi si aggiungono altri 351 operatori che lavorano in Abruzzo, ma sono residenti in altra regione. Tutti saranno coinvolti nel primo turno di somministrazioni del vaccino. La piattaforma telematica regionale resterà in funzione fino al prossimo 31 dicembre alle ore 18.

«Da oggi e fino a quella data potranno manifestare la propria disponibilità gli ospiti delle strutture per anziani pubbliche e private», spiega la Verì, «contestualmente anche gli operatori sanitari che volessero aderire alla campagna vaccinale e non hanno ancora manifestato il proprio interesse, potranno continuare a registrarsi (anche se la priorità nella vaccinazione verrà data a coloro che si sono iscritti fino a ieri). Si tratta, naturalmente, del primo invito a dichiarare la disponibilità alla vaccinazione. Le nuove adesioni, infatti, saranno programmate sulla base delle indicazioni che saranno fornite periodicamente dal Ministero sulle categorie individuate come prioritariamente destinatarie dell’offerta vaccinale».


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