Cronaca

Farindola: imprenditrice indagata per estorsione e falso

Un'imprenditrice di 45 anni di Farindola, titolare di un Istituto di vigilanza, è indagata per estorsione continuata e falsità materiale commessa dal privato. Ha subito anche l'interdizione all'esercizio dell'attività

Un'imprenditrice di 45 anni di Farindola, titolare di un Istituto  di vigilanza, è indagata per estorsione continuata e falsità materiale commessa dal privato. Ha subito anche l'interdizione all'esercizio dell'attività.

Le indagini sono state condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia di Penne, diretta dal capitano Di Pietro, che ha ricevuto nei mesi scorsi delle denunce e querele da parte di alcuni dipendenti dell'imprenditrice.

Le guardie giurate erano costrette a svolgere le proprie mansioni con retribuzioni forettarie inferiori rispetto al contratto di lavoro, con auto proprie e senza l'arma in ditazione; la donna ha anche minacciato di licenziarle se non avessero eseguito servizi da lei richiesti.

Inoltre, sono state presentate documentazioni false riguardanti i turni di servizio trasmessi alla Questura riguardanti i propri dipendenti,  al fine di dimostrare l’effettivo svolgimento di servizi di vigilanza di fatto mai eseguiti ovvero svolti da altri collaboratori della donna privi di qualsiasi titolo abilitativo, talvolta legati da vincolo di parentela.

Un esempio è l'attestazione di un servizio per un dipendente che di fatto era assente ed in vacanza, come riscontrato dai militari.

"L’attività investigativa, protrattasi con scrupolo e riservatezza, ha così consentito di disvelare la gestione del delicato servizio di vigilanza secondo canoni di diffusa illegalità, in spregio non soltanto alle esigenze di sicurezza dei privati committenti ma anche delle esigenze di tutela personale delle stesse guardie particolari giurate impiegate nei servizi." ha dichiarato il capitano Di Pietro.


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