Cronaca

“La situazione è preoccupante”, la mail che il direttore del Rigopiano inviò alla Provincia

L'allarme restò inascoltato. Affondo di Sospiri (Forza Italia): "Non è possibile né accettabile che delle Istituzioni ricevano una comunicazione del genere e facciano orecchie da mercante, lasciando isolato un hotel e abbandonando al loro destino 30 cittadini"

La mail che il direttore dell’Hotel Rigopiano, Bruno Di Tommaso, inviò alla Provincia di Pescara

Un allarme che restò inascoltato e sul quale ora si vuole fare luce. In un messaggio di posta elettronica spedito dal direttore dell’Hotel Rigopiano, Bruno Di Tommaso, alla Prefettura, alla Provincia, alla Polizia provinciale e al Comune di Farindola poche ore prima della slavina, si legge infatti: “La situazione è diventata preoccupante”. Ora la mail è stata sequestrata dagli investigatori.

Questo il testo completo: “Con la presente comunichiamo che a causa degli ultimi eventi la situazione è diventata preoccupante. In contrada Rigopiano ci sono circa 2 metri di neve e nella nostra struttura al momento 12 camere occupate (oltre al personale). Il gasolio per alimentare il gruppo elettrogeno dovrebbe bastare fino a domani, data in cui ci auguriamo che il fornitore possa effettuare la consegna. I telefoni sono invece fuori servizio. I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all’aperto. Abbiamo cercato di fare il possibile per tranquillizzarli ma, non potendo ripartire a causa delle strade bloccate, sono disposti a trascorrere la notte in macchina. Con le pale e il nostro mezzo siamo riusciti a pulire il viale d’accesso, dal cancello fino alla SS 42. Per quanto sopra, consapevoli delle difficoltà generali, chiediamo di predisporre un intervento al riguardo. Certi della vostra comprensione, restiamo in attesa di un cenno di riscontro”.

Sulla vicenda interviene il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri: “La mail inviata alle 15.44 del mercoledì 18 gennaio, prima della slavina assassina, al Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, al Prefetto di Pescara Provolo, al Comandante della Polizia Provinciale di Pescara e al sindaco di Farindola, in cui il direttore dell’Hotel chiedeva di liberare con tempestività la strada per consentire l’evacuazione della struttura, e lo stesso direttore diceva che gli ospiti erano terrorizzati dalle 4 scosse di terremoto che tutti avevamo sentito e che addirittura gli stessi ospiti avrebbero trascorso la notte in auto se fossero stati costretti a restare sotto la montagna, richiama delle responsabilità chiare. Non è possibile né accettabile che delle Istituzioni ricevano una comunicazione del genere e facciano orecchie da mercante, lasciando isolato un hotel e abbandonando al loro tragico destino 30 cittadini. Né è accettabile che il Presidente della Provincia pensi di cavarsela dicendo che ‘non aveva soldi per aggiustare le turbine rotte’, e quindi non può farci nulla se quei cittadini sono morti. In un paese civile non può funzionare così”.


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