Cronaca

Slitta ancora il processo di Rigopiano, i parenti delle vittime: "15 rinvii in sei anni, siamo amareggiati e delusi dalla giustizia"

Tre le udienze rimandate e già calendarizzate a causa dello sciopero del foro degli avvocati di Avezzano: in aula si torna il 9 novembre

Il totem in ricordo delle vittime di Rigopiano (foto d'archivio)

Ennesimo rinvio per il processo di Rigopiano e monta ancora una volta la rabbia del Comitato vittime che si dice deluso dal sistema giudiziario. A causare l'ennesimo stop lo sciopero degli avvocati del foro di Avezzano che protestano per la mancanza di personale in tribunale. Due dei legati impegnati nel processo sulla tragedia che il 18 gennaio 2017 si è portata via 29 vite, fanno parte proprio del foro della città aquilana.

Un rinvio che riguarderebbe le tre udienze in programma tra il 26 e il 28 ottobre. In aula si tornerà quindi il 9 novembre con la discussione della superperizia eseguita dal pool di esperti del politecnico di Milano.

“Dopo 15 rinvii e arrivati a quasi sei anni dalla strage – scrive in una nota rilanciata dall'agenzia Ansa il Comitato vittime di Rigopiano – ci sentiamo amareggiati, arrabbiati e profondamente delusi da un sistema giudiziario che permette tutto ciò. Abbiamo atteso sei lunghi mesi contando i giorni e le ore per arrivare alle udienze calendarizzate, poi ci cade il mondo addosso. L'astensione è un diritto, per carità, come lo è lo sciopero per tutti i lavoratori, con la differenza che i comuni mortali hanno dei limiti, dei periodi lavorativi in cui non possono scioperare, perché recherebbero un grande danno agli altri. Ma la legge, evidentemente, non è uguale per tutti”.

“Se è vero e giusto che tutti sono innocenti, fino a prova contraria - aggiungono - non comprendiamo il motivo per cui gli stessi legali difensori non cerchino di evitare questi allungamenti e non abbiano urgenza di dimostrare l'eventuale innocenza dei propri assistiti. Gli 'angeli di Rigopiano' meritano giustizia e per ottenerla ci siamo affidati a chi la amministra in nome del popolo italiano, sperando ci sia la forza e la volontà per far iniziare questo processo al più presto”.


Si parla di