Cultura

“Maggiori investimenti”, appello al presidente della Regione dai lavoratori abruzzesi dello spettacolo

Per il coordinamento LOrSa "è il momento di credere nella cultura come potenziale risorsa nella ripresa post-Covid per rigenerare il benessere sociale ricostruendo relazioni, senso di comunità e partecipazione collettiva"

Il coordinamento LOrSa – Lavoratori e Organismi dello Spettacolo Abruzzo, nato nel marzo 2020 in reazione all’emergenza pandemica, sollecita la Regione Abruzzo affinché la cultura e l’arte possano avere maggiori investimenti nel prossimo bilancio regionale: "È il momento - scrive il coordinamento - di credere nella cultura come potenziale risorsa nella ripresa post-Covid per rigenerare il benessere sociale ricostruendo relazioni, senso di comunità e partecipazione collettiva".

Le 27 realtà indipendenti della scena regionale (compagnie, associazioni, società e singoli professionisti dello spettacolo) svolgono "da sempre un lavoro capillare sul territorio, occupandosi non solo di spettacolo da vivo, ma anche di attività di formazione, produzione, teatro nel sociale, educazione nelle scuole e nelle università. Un impegno che proprio la crisi pandemica ha rivelato come prezioso ed imprescindibile ponendolo come un servizio pubblico fondamentale per il territorio e la comunità e che, dunque, richiede politiche culturali ad ampio raggio sostenute da programmi di finanziamento adeguate e dirette".

Così LOrSA, in prossimità della discussione della legge di bilancio 2022, ha lanciato un appello al presidente Marco Marsilio e a tutto il consiglio regionale affinché la Regione Abruzzo si impegni ad aumentare il proprio investimento nel settore culturale e in particolare nel settore teatrale così come sta già avvenendo in numerose regioni italiane: "Non si tratta solo di supportare realtà culturali e singoli operatori che sono stati tra quelli maggiormente colpiti dalla crisi innescata dall’emergenza Covid - informa una nota - ma anche di offrire risposte certe e repentine ai bisogni delle comunità mettendo il comparto cultura in condizione di poter operare con progettualità efficaci e diffuse, valorizzando il suo ruolo. Una scelta non solo finanziaria ma di visione, di prospettiva e di valori che non potrà che produrre importanti ricadute sul tessuto collettivo regionale e sulla possibilità di contribuire alla ricostruzione delle relazioni sociali e delle istituzioni umane".