Economia

Crisi, Confesercenti Abruzzo: "Piccole e medie imprese in ginocchio"

Confesercenti Abruzzo ha annunciato lo stato d'agitazione per le PMI commerciali e turistiche abruzzesi, snocciolando dati allarmanti sulla situazione regionale. "Nel 2011 hanno chiuso più di 10 mila attività"

Confesercenti Abruzzo annuncia che dalla giornata di ieri le piccole e medie imprese del commercio, del turismo, dell’artigianato e dei servizi della nostra regione sono entrate in stato di agitazione.

Nella mattinata di ieri si sono tenute quattro conferenze stampa organizzate dalle direzioni provinciali di Confesercenti per denunciare la situazione in cui versano le aziende abruzzesi aderendo così alla giornata nazionale a difesa delle Pmi indetta dall'associazione di categoria in tutta Italia

Sul tema è emerso un quadro inquietante dai territori abruzzesi ed un senso di soffocamento che le imprese vivono ogni giorno sotto forma di una pressione fiscale e contributiva insostenibile, in una crisi dei consumi che non ha eguali nel Dopoguerra.

Nel 2011 in Abruzzo hanno chiuso i battenti 10mila 225 piccole e medie imprese del commercio, del turismo, dell’artigianato e dei servizi, e il rischio è che entro i primi sei mesi del 2012 – secondo una stima del Centro studi di Confesercenti Abruzzo – chiuderanno almeno altre 5mila. Per tale ragione, a partire dalla giornata di ieri, le piccole e medie imprese d’Abruzzo si mobilitano.

Sulle vetrine i negozianti espongono una locandina che spiega la situazione e saranno presto organizzate assemblee nei centri maggiori, assemblee di settore ed incontri nei mercati e nelle aziende.


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