Economia

Emergenza Covid, l'appello dell'Anap: "I politici rinuncino allo stipendio e si crei un fondo salva imprese"

È l'appello che lancia l'Anap, l'associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato, che propone l'istituzione di un fondo destinato alle micro e piccole imprese in questo momento di emergenza causato dal Covid-19 (Coronavirus)

«I politici rinuncino allo stipendio e si crei un fondo salva imprese con quel denaro».
È l'appello che lancia l'Anap, l'associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato, che propone l'istituzione di un fondo destinato alle micro e piccole imprese in questo momento di emergenza causato dal Covid-19 (Coronavirus).

«Invitiamo i politici abruzzesi, dai parlamentari ai consiglieri regionali, a rinunciare, in questi mesi durissimi, allo stipendio o ad una parte di esso. Può sembrare una provocazione, ma non lo è: in questo modo si darebbe un forte segnale di vicinanza al territorio e al tessuto economico, messo in ginocchio a causa dell'emergenza Covid-19. In un contesto in cui tutti, direttamente o indirettamente, sono chiamati a fare sacrifici, sarebbe opportuno che anche la politica facesse altrettanto», dice il presidente provinciale dell'Anap, Giorgio Gilardini.

«Gli anziani e i pensionati», dice Gilardini, «sono spesso vittime innocenti della pandemia. Non solo da un punto di vista sanitario, essendo loro i soggetti più vulnerabili, ma anche per quanto riguarda le restrizioni, si pensi alle polemiche degli ultimi giorni, e l'accesso alle cure, come dimostrano le varie polemiche relative all'età quale criterio di accesso alle terapie intensive nel caso in cui i numeri dovessero arrivare a livelli ingestibili. Gli anziani, però hanno ben compreso la gravità della situazione e sono tra le fasce di popolazione che più rispetta le misure di prevenzione. Non si può dimenticare, inoltre, che in un momento economico difficilissimo e senza precedenti intere famiglie si reggono sui propri cari pensionati».

Così conclude il numero 1 provinciale dell'Anap: «In questo contesto, sacrifici vengono chiesti a tutti, direttamente o indirettamente. Pensiamo ai a bar, ai ristoranti e a tutte quelle attività che devono chiudere in anticipo e pensiamo agli indotti e ai comparti in qualche modo coinvolti. Alla fine, chiunque, a causa dell'emergenza sanitario in atto e della conseguente crisi economica, dovrà rinunciare a qualcosa. Nessuno può e deve sentirsi escluso da questa situazione. Chiediamo, allora, alla classe politica, che ha l'onore di rappresentare in cittadini nei diversi livelli istituzionali, di dare un segnale forte al territorio, rinunciando allo stipendio o a una parte di esso. Le risorse recuperate potrebbero essere utilizzate da un lato per garantire il sostegno agli anziani in difficoltà e, dall'altro, per costituire un fondo destinato alle micro e piccole imprese, cuore pulsante dell'economia abruzzese. Proprio quelle realtà nei prossimi mesi avranno bisogno di ogni forma possibile di sostegno o saranno destinate a morte certa».


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