Economia

Ripascimento "lampo" lungo la riviera sud: terminati i lavori nel giro di pochi giorni

L'amministrazione comunale ha fatto sapere che i lavori per il ripascimento di una parte dell'arenile della riviera sud sono stati completati utilizzando un metodo differente rispetto al passato

Terminati nel giro di pochi giorni i lavori di ripascimento della riviera sud. Lo ha fatto sapere l'assessore e vicesindaco Del Vecchio. L'obiettivo era quello di stabilizzare il fondale delle ultime vasche al confine con Francavilla al Mare, per renderle meno soggette ai riflussi delle maree.

E' stato utilizzato un sistema differente rispetto al passato, che dovrebbe essere più efficace: "Il metodo adottato tende a ripascere gli arenili con un sistema più durauro di quello “morbido” che è stato svolto negli anni passati e consistente nel trasporto di sabbia con i camion fin sopra i luoghi interessati dal fenomeno, metodo meno idoneo a mantenere la stabilità degli arenili e a garantire la serenità dei balneatori di quell'area che storicamente soffre per la perdita di spiaggia a causa di maree e correnti". Del Vecchio ha sottolineato anche l'esigenza di provvedere a lavori più incisivi e duraturi e per questo ha chiesto alla Regione lo stanziamento di ulteriori fondi.

Ma Armando Foschi di Pescara Mi Piace solleva dubbi sull'intervento: "Zero trasparenza che impone domande e risposte: innanzitutto perché tale operazione viene condotta nella più assoluta segretezza? Anche l’amministrazione di centro-destra ha tentato l’utilizzo di tale procedura, ovvero il ripascimento con idrovora, ma a bloccare l’intervento furono gli esposti in Procura dei consiglieri Pd, oggi assessori della giunta Alessandrini, che ottennero il blocco del cantiere, con l’apertura di un’inchiesta e di un processo tuttora in corso. E allora cos’è cambiato oggi nelle procedure che permettono al sindaco Pd l’utilizzo dell’idrovora tanto contestato proprio dal Pd? Inoltre, dato ancora più importante, sono state effettuate le analisi sulla qualità della sabbia sparata sulla battigia? Ovvero, l’Arta ha verificato la presenza di eventuali inquinanti chimici o batterici, e parliamo di eschierichiacoli, sulla sabbia prelevata al di là della scogliera e portata direttamente sulla riva del mare, anziché lasciata decantare per alcune settimane in un deposito lontano dall’ambiente, come prevede la normativa?"


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