All'Auditorium Flaiano una serata per ricordare Paolo Giordano, il maestro del fingerpicking
Si chiama "Remembering Paolo" la serata in cui verrà ricordato il grande chitarrista pescarese Paolo Giordano, maestro del fingerpicking, che ci ha lasciato il 29 dicembre 2021 all'età di 59 anni. Appuntamento giovedì 15 dicembre all'Auditorium Flaiano, dalle ore 21; l’incasso della serata sarà devoluto in beneficenza. Sul palco Antonio Di Nardo, Peppe Nardone, Marco Di Marzio, Lucio Di Francesco, Paolo Brandimarte, Marco Pomante, Guido Carinci, Roberto Di Lodovico, Stefano Barbati, Maurizio Rolli, Andrea Martella, Michelangelo Brandimarte, Lucio D'Alessandro, Jackie Perkins, Marco Grilli e Stefano Severini.
La scheda di Paolo Giordano
Paolo Giordano è stato uno specialista del tapping e del finger style, un “funambolo” del suo strumento, come è stato spesso definito dalla critica. Frequentazioni importanti anche con il mondo del pop, viste le collaborazioni con Lucio Dalla (che lo indicò come “uno dei migliori chitarristi europei”) e Biagio Antonacci (suo l’assolo di slide guitar in ‘Se è vero che ci sei’).
Paolo si definiva “cosmopolita di adozione”. Vero e proprio maestro del ‘finger picking’, nella sua musica tutto si mischiava e si confondeva: il filo conduttore è sempre stato il suo caratteristico tocco. In concerto, Giordano eseguiva talvolta anche qualche cover, come ‘Manic Depression’ di Jimi Hendrix, ‘Always on the run’ di Lenny Kravitz e ‘Don’t stop till you get enough’ di Michael Jackson. Quest’ultimo brano, in particolare, veniva stravolto secondo lo stile del Nostro, acquistando quel quid in più che lo rendeva, come gli altri, irresistibile.
“Anche se adoro suonare la chitarra elettrica, è nell’acustica che confluiscono tutte le mie passioni – diceva – Mi piace utilizzare la chitarra in maniera totale, anche dal punto di vista percussivo”.
Nello stile di Paolo Giordano trovavano posto numerose influenze, come il funky, il folk celtico e la ballad delicata e sognante. Tra i brani della sua produzione spiccano la soffice “Kid in a toy shop”, uno dei momenti di più intenso incanto per l’ascoltatore, e la “Mosquito dance” che fa veramente pensare al ronzio della zanzara, così fastidioso e molesto, anche se l’effetto della danza suonata da Giordano è, in questo senso, sicuramente opposto.
Il suo disco-capolavoro "Have you seen the roses", a cui parteciparono anche Frank Gambale e Jackie Perkins, è una rivisitazione della musica di Syd Barrett, in cui il chitarrista pescarese rilegge le composizioni dell’ex Pink Floyd con spirito curioso e mentalità aperta.