Vinicio Capossela a Pescara, disponibili gli ultimi biglietti di platea
Vinicio Capossela a Pescara, disponibili gli ultimi biglietti di platea per la tappa al Massimo del tour “Ballate per uomini e bestie”. I tagliandi sono acquistabili su Ticketone o al botteghino del teatro la sera stessa del concerto. Il live è organizzato da Alhena Entertainment e Ventidieci.
Ad accompagnare l'artista sul palco ci saranno:
- Alessandro Asso Stefana (chitarre)
- Niccolò Fornabaio (batteria)
- Andrea Lamacchia (contrabbasso)
- Raffaele Tiseo (violino)
- Giovannangelo De Gennaro (viella e aulofoni)
Con queste parole Vinicio racconta lo spettacolo:
“Dopo la palestra degli “atti unici” in luoghi e titoli che hanno declinato i temi delle “Ballate per uomini e bestie”, arriva il teatro, luogo di rappresentazione dell'immaginario. Lo spazio scenico buio, come le grotte di Lascaux, da andare a riempire con bagliori, stralci di affreschi e strofe per rileggere il mondo con gli strumenti della poesia, della filosofia e della denunzia. Un viaggio nella terra in un momento in cui uomini e bestie non si distinguono nemmeno nel genere umano. Una cantata tra le creature che inizia dalle pitture rupestri e arriva all'evo medio prossimo e venturo attraverso un bestiario di varia umanità. Danze macabre al tempo della peste, nuove e antiche tentazioni, santi e inquisizioni nel rogo digitale”.
Capossela, poi, aggiunge quanto segue:
“Il medioevo romantico e irragionevole dei preraffaeliti, le fiabe giocattolesche e fantasticanti di asini che diventano cantanti, sirene che diventano ballerine, Marajà corruttori di innocenti; storie di rose e di figlie di fate, di carceri e di gabbie da zoo, tentativi di evasione e continue trasformazioni delle forme in divenire. Le Pleiadi e la galassia a spirale portata sul dorso da una chiocciola. L'orsa della costellazione del cielo e l'orso buffone degli orsanti, figura ludica e cristologica che ci porta tutti in giro di città in città sul baraccone da fiera, in luogo di fierezza. E poi l'inverno, l'inverno dell'umanità, della guerra mai finita. L'inverno di un'orchestrina che suona nella neve di Auschwitz accompagnando festosamente l'immolarsi di sempre nuovi capri espiatori e una madonna umile, fatta di conchiglie, per chi in mare non trova sepoltura. Una mareggiata di poveri cristi che non rinunciano a essere uomini vivi. Ovunque protetti nella metamorfosi continua e incessante che è la vita e che non lascia intatti uomini, bestie, natura e animali. Nemmeno in teatro”.