Politica

Caserma della Guardia di Finanza, Acerbo replica ad Antonelli: "Fa confusione"

Il segretario di Rifondazione Comunista: "Mascia e Pastore espressero un giudizio positivo sull'opera. Difficile indurre ministero e generali a una marcia indietro quando il sindaco e il massimo esponente dell'allora area di governo ti danno torto"

Maurizio Acerbo

Arriva la replica del segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, alla critica del consigliere comunale di Forza Italia, Marcello Antonelli, sulla vicenda della caserma della Guardia di Finanza.

"Nelle mie dichiarazioni - scrive Acerbo - ho parlato di responsabilita' politiche sia della giunta di cui e' stato assessore all'urbanistica che di quella precedente guidata da D'Alfonso. E' paradossale che Antonelli voglia atttribuire, a chi come me si e' sempre opposto e ha presentato in Consiglio Comunale e Regionale le mozioni contro la Caserma, la responsabilita' per la realizzazione della stessa. Non sono certo un sostenitore di D'Alfonso ma in questa vicenda il suo peso e' stato relativo. E' vero che nell'ambito delle trattative per riprendersi il parco della Caserma di Cocco il comune scambio' delle aree con la GdF, ma e' altrettanto vero che allora il Comune, recependo mia posizione, presento' a GdF una serie di proposte di ubicazione diverse dal porto".

Acerbo aggiunge che "anche il PD, che aveva parlamentari, poteva andare a Roma a battere i pugni per chiedere di fermare appalto in quell'area e non lo ha fatto. Ma Antonelli dimentica che il centrodestra purtroppo non ha voluto fare questa battaglia avendone tutte le possibilita' visto che governava a Pescara, in Provincia, in Regione e soprattuto era al governo. Non e' neanche responsabilita' di Marcello che come assessore all`urbanistica era impotente in quanto grazie a una legge del governo Berlusconi i Comuni hanno perso ogni potesta' sulla realizzazione di caserme della GdF sul piano urbanístico".

Tuttavia, secondo Acerbo, "il centrodestra non uso' la sua posizione di governo per bloccare sul piano político a Roma la realizzazione. Cosa che eravamo riusciti a fare io e Costantini quando eravamo parlamentari rivolgendoci al governo di centrosinistra e al ministro Di Pietro quando volevano realizzarla in via Saffi. Il consigliere Carlo Masci ricordera' benissimo che quando si fece l'incontro con i vertici GdF in applicazione della mozione da me fatta approvare in consiglio comunale ci tocco' ascoltare il senatore Pastore e il sindaco Mascia esprimere un giudizio positivo sull'opera. Difficile indurre ministero e generali a una marcia indietro quando il sindaco e il massimo esponente dell'allora area di governo ti danno torto".


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