Politica

Caso Soget, M5S attacca maggioranza ed opposizione per il consiglio a porte chiuse

Ancora polemiche in Comune per il caso delle multe non pagate e degli account Soget. Il M5S attacca maggioranza ed opposizione che si sono unite per tenere la seduta del consiglio comunale a porte chiuse

Ancora polemiche in Comune per la questione delle presunte multe non pagate alla Soget e gli account con i "superpoteri". Il M5S attacca maggioranza ed opposizione in merito al consiglio comunale di ieri, voluto a porte chiuse.

"Nella nostra interrogazione non vi era nessuna valutazione ad personam tale da giustificare l’adunanza segreta ma vi erano domande sulle procedure che sono state adottate dalla Soget per la riscossione o meno di tali crediti che il Comune deve presumibilmente ancora ottenere. Il riferimento al consigliere regionale è esclusivamente legato al fatto che rappresenta un esempio, riportato da tutta la stampa locale, in grado di far emergere legittimi dubbi sui crediti inesigibili, sui quali è necessario assolutamente fare chiarezza, tanto che, anche la Procura ha deciso di aprire un’inchiesta" dichiara il M5S ricordando le presunte anomalie riscontrate su diversi account e debiti di contribuenti scoperte nelle ultime settimane.

"Forza Italia avrebbe potuto sfruttare questa occasione per rendere cristallina la vicenda ed invece, questa richiesta di adunanza segreta, aggiunge ulteriore nebulosità ad una questione, quella dei crediti inesigibili della Soget, che sembra non “voler” emergere nella sua chiarezza" dichiarano i consiglieri Pentastellati, ricordando come sia il centrodestra che il centrosinistra con il sindaco Alessandrini abbiano attaccato duramente il M5S per aver portato in consiglio questa problematica.

"Infatti se finora l’opposizione di centrodestra ha giudicato severamente la maggioranza, nel caso Soget si scoprono, invece, tutti uniti contro il Movimento Cinque Stelle. Ai consiglieri del centrodestra che ci hanno accusato di “bassa politica” per aver portato il caso in consiglio rispondiamo che la “bassa politica” è quella che non garantisce risposte ai cittadini che oggi sono legittimati a chiedersi se chi amministra vuole aprire i cassetti o tenerli chiusi. E che si chiedono, soprattutto, se si è fatto tutto il possibile per garantire equità a tutti i cittadini, costretti a pagare dieci anni di tasse al massimo a causa del predissesto" conclude il M5S


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