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Contro “Il caos e il degrado” della movida i residenti di via del Porto invocano il diritto al riposo: scattano i controlli, anche sui decibel

In commissione sicurezza un residente, a nome di diversi cittadini che vivono in zona e anche su viale Marconi, ha denunciato una situazione in cui baccano si farebbe fino alle 4 nei locali rendendo impossibile dormire, il presidente Foschi segnala tutto alla polizia locale: "Molte analogie con quello che accade in piazza Muzii e nel centro storico"

La seduta della commissione sicurezza

Via del Porto e viale Marconi come piazza Muzii. Il problema del “rumore” causato dalla movida valica  ponte Risorgimento e arriva dritto nell'aula della commissione mobilità e sicurezza comunale.

Nel corso dell'ultima seduta infatti, è intervenuto un residente a nome di diversi cittadini della zona denunciando l'impossibilità di riposare a causa della movida con i locali che “in barba ai regolamenti, aprirebbero le porte ai clienti intorno a mezzanotte, per lavorare, a volumi esagerati della musica e relativi schiamazzi esterni, sino alle 4 del mattino impedendo il riposo notturno alle famiglie, a partire da lavoratori e studenti”. Lo riferisce il presidente Armando Foschi che fa sapere che la segnalazione arrivata in merito “alla situazione di caos e degrado sociale che si sta determinando in via del Porto-viale Marconi sarà trasmessa direttamente al comando della polizia locale”.

Foschi sottolinea che dalla donna non è arrivata nessuna richiesta né di coprifuoco né di chiusura dei locali, ma solo quella fatta all'amministrazione perché si rispettino i regolamenti a tutela degli interessi collettivi.

“Il problema sollevato ha purtroppo molte analogie con quanto accade nei luoghi classici della movida come piazza Muzii o il centro storico. Da un lato ci sono i resiedenti che vivono da anni in via del Porto-viale Marconi, famiglie normali con genitori che lavorano, figli studenti e magari qualche nonno in casa. Famiglie che hanno diritto al riposo notturno – dichiara Foschi -. Dall’altro lato ci sono imprenditori che negli anni hanno aperto piccoli locali, spesso non dotati di spazi enormi, per svolgere attività di intrattenimento notturno, e che ovviamente hanno il diritto di lavorare. Fintanto che si rispettano le regole minime della civile convivenza tutto funziona alla perfezione, ma in questo caso qualcosa non starebbe andando per il verso giusto scatenando la contrapposizione”.

Una situazione che alcuni residenti hanno messo nero su bianco in una denuncia indirizzata al sindaco, gli assessori al commercio e l'ambiente e al comandante della polizia locale in cui parlano, fa sapere Foschi riferendo del contenuto della lettera arrivata, di situazione “divenuta ormai intollerante e insostenibile in via del Porto a causa dell’attività svolta da alcuni locali della zona, che impone loro di convivere con rumore, schiamazzi e bivacchi notturni – scrivono i cittadini -. Tali locali aprono dopo la mezzanotte, specie nelle serate del venerdì e del sabato, e lavorano sino alle 4 del mattino. Viene emessa musica a volume altissimo e i gestori, avendo a disposizione un minimo spazio all’interno del locale, utilizzano il cortile interno all’aperto, procurando rumore, schiamazzi di ogni genere e vociare fino alle 4 del mattino e oltre. La strada e i marciapiedi vengono occupati da transenne per dividere e filtrare la massa di gente che interviene. Durante la settimana i titolari o chi per loro usufruiscono del marciapiede come se fosse un parcheggio privato incuranti delle persone con passeggini, carrozzelle o anziani che devono scendere dal marciapiedi e bypassare le macchine parcheggiate. Senza parlare della situazione di degrado del giorno dopo di via del Porto e delle nostre zone condominiali costrette a contenere persone che non hanno avuto l’accesso al locale, che pascolano nelle zone adiacenti con liquori e bibite portate anche da casa”. “La notte – concludono i residenti - si è trasformata in un vero e proprio incubo per tutte le famiglie dei residenti che non riescono a chiudere occhio e vorrebbero vedere tutelato il loro diritto al riposo come quello del libero godimento della residenza e proprietà privata. Ricordiamo che l’impossibilità di un adeguato riposo notturno procura potenziali ripercussioni sullo stato di salute e sulla capacità lavorativa delle persone”.

“Tale situazione è chiaramente difficile e a questo punto – commenta Foschi – è doveroso trasmettere la segnalazione alla polizia locale, al dirigente del settore commercio e del settore ambiente per chiedere di innescare tutta la serie di controlli necessari, sul rispetto dei decibel o della viabilità e della sosta notturna, per ripristinare il rispetto delle regole e dei reciproci diritti e doveri e garantire, da un lato la libera impresa, ma dall’altro anche i diritti dei residenti, e soprattutto disinnescare il clima di contrapposizione prima che si vedano esacerbati i rapporti delle due fazioni in causa”.

Una zona della città da cui, in realtà, altri tipi di proteste si sono levate tra i residenti. Più volte a IlPescara sono stati infatti segnalati i danni del giorno dopo più che i rumori e cioè finestrini e specchietti rotti, solo per fare alcuni esempi. Una situazione di degrado che passa anche, come segnalato da un altro cittadino, dalle pessime condizioni in cui verserebbe anche lo svincolo dell'asse attrezzato che costeggia via del Porto da cui si staccano calcinacci, si vede perdere acqua e sono orami visibili i ferri arrugginiti della stessa infrastruttura.

Diverse criticità dunque cui si aggiunge ora quella che fa il paio proprio con il diritto al riposo e il diritto al divertimento che ha letteralmente creato due fazioni in piazza Muzii: quella dei residenti e quella degli esercenti di recente ricorsi al Tar contro una determina con cui si rivede l'occupazione del suolo pubblico andando al contempo incontro a quel piano di risanamento acustico che ha portato all'ennesimo scontro e che attende l'ultimo passaggio in consiglio comunale per la definitiva approvazione. Un piano che aveva fatto tuonare chi in quelle misure vede una scure destinata ad abbattersi su tutta la città con l'amministrazione che, al contrario, vede nel documento uno strumento utile a dirimere le questioni di convivenza tra locali e residenti. Questione che ora è stata sollevata anche nella zona sud della città.

Alla commissione di oggi in cui si è affrontato il problema della movida in via del Porto e viale Marconi, erano presenti anche l'assessore al commercio Alfredo Cremonese e l'assessore alle politiche sociali Adelchi Sulpizio. 


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