Elezioni Regionali 2019

Elezioni regionali 2019, Rotondi: "Per la Dc una percentuale dignitosa"

Parla il leader della Democrazia Cristiana per commentare l'esito del voto: "Non si può pretendere un posto in giunta con il 3% e un solo consigliere: non mi sembrerebbe un atteggiamento costruttivo"

"Io vengo dalla vecchia scuola democristiana: noi abbiamo fatto un risultato trionfale, senza visibilità, senza mezzi, abbiamo raccolto una percentuale dignitosa eleggendo un rappresentante in consiglio. Detto questo non si può pretendere, con il 3% e un solo consigliere, di dire 'io ci debbo stare per forza': non mi sembrerebbe un atteggiamento costruttivo".

Lo ha detto il presidente della Democrazia Cristiana, Gianfranco Rotondi, rispondendo, a margine di una conferenza stampa, ad una domanda sui risultati conseguiti dalla lista Udc-Dc-Idea alla elezioni regionali in Abruzzo in vista della definizione della prossima Giunta regionale di centrodestra.

«Teniamo i piedi a terra - ha aggiunto Rotondi - le elezioni sono finite, dobbiamo guardare al futuro, il futuro è il governo del presidente Marsilio che lo comporrà secondo gli equilibri che sono venuti dall'elettorato e secondo le scelte che reputerà più opportune per una svolta nella gestione della vita pubblica abruzzese, non solo della Regione».

Rispondendo a una domanda sull'ipotesi del 6% di consensi da conseguire da parte della lista Udc-Dc-Idea di cui aveva parlato durante la campagna elettorale, Rotondi ha aggiunto:

«Non è andata così perché è chiaro: quando una coalizione ti cannoneggia e ti dice giorno e notte 'fuori, fuori, fuori', c'è un elettorato più suggestionabile che dice: 'allora questo è un voto perso'».

La rottura tra il presidente Marco Marsilio e la lista Udc-Dc-Idea era stata causata dall'inserimento in extremis tra i candidati del sindaco di Prezza, Marianna Scoccia, ex assessore provinciale dell'Aquila di centrodestra, moglie del consigliere regionale uscente di Abruzzo Civico Andrea Gerosolimo, dimessosi da assessore regionale della Giunta di centrosinistra dopo la batosta della coalizione alle elezioni politiche del 4 marzo scorso.

Questo nonostante il veto di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Marsilio aveva deciso allora di togliere i simboli della lista dalla coalizione di centrodestra, escludendo l'Udc-Dc-Idea dalla campagna elettorale e dalla futura maggioranza.


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