Elezioni Regionali 2019

Scoppia il caso 'Abruzzo Futuro', l'ira di Masci: "Stanno usando senza permesso il mio logo"

L'ex assessore regionale si scaglia contro Giovanni Legnini e Donato Di Matteo: "Stanno utilizzando questo simbolo senza alcuna autorizzazione da parte mia, che ne sono il legittimo proprietario"

L'ex assessore regionale Carlo Masci

Scoppia la polemica su un "brand" politico in merito alle elezioni del prossimo 10 febbraio.

Tutto nasce dal fatto che una delle 8 liste a sostegno del candidato governatore di centrosinistra, Giovanni Legnini, si chiama 'Abruzzo Insieme-Abruzzo Futuro'. Tanto è bastato per far insorgere il consigliere comunale Carlo Masci, capogruppo di Pescara Futura.

Si chiamava, infatti, proprio "Abruzzo Futuro" la lista presentata da Masci alle regionali del 2014. Addirittura è stato utilizzato lo stesso logo. Così oggi l'ex assessore al bilancio della giunta Chiodi ha pubblicato uno specifico post su Facebook:

"Questo simbolo rappresenta decine di migliaia di cittadini abruzzesi, che l'hanno votato sempre nell'area liberale e moderata del centrodestra. In Abruzzo tutti sanno che questo simbolo è riferibile a Carlo Masci. Legnini e Di Matteo, che hanno nascosto il loro simbolo del Pd, stanno utilizzando il simbolo Abruzzo Futuro senza alcuna autorizzazione da parte mia, che ne sono il legittimo proprietario e utilizzatore".

Masci annuncia che non si fermerà qui e chiederà di intervenire concretamente contro questo atto, che considera "una violenza politica inaccettabile":

"Dietro questo simbolo c'è una storia politica di civismo, serietà, correttezza, consenso e coerenza che dura da 25 anni e che non può essere messa in discussione dal peggiore trasformismo italico. Oggi in Tribunale a Chieti ho spiegato ai giudici della Commissione Elettorale perché Legnini e Di Matteo stanno commettendo una violenza politica inaccettabile".


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