Segnalazioni

Degrado davanti al Museo nazionale "Casa Natale G. D'Annunzio"

Egregio Direttore,

l'U.M.I. (Unione Monarchica Italiana) Abruzzo denuncia il degrado in cui versa il "Museo Nazionale Casa d'Annunzio", casa natale del Poeta simbolo di Pescara e dell'Abruzzo tutto, onore e vanto non solo di questa regione ma di tutta l'Italia, in quanto portatore di una cultura che ha travalicato i confini nazionali e si è affermata in tutto il mondo.
La facciata laterale di questo monumento, che dovrebbe essere tenuto come un gioiello prezioso, è deturpata da scritte insulse, senza alcun valore se non quello di dimostrare l'ignoranza di chi le ha disegnate e soprattutto l'incuria delle amministrazioni locali e nazionali (ricordiamo che trattasi di Museo Nazionale).
Nella città in cui il Vate nacque, in cui visse parte della giovinezza, in cui tornò più e più volte a visitare la cara adorata mamma, in cui volle che una parte della maestosa Cattedrale fosse riservata proprio a conservare le spoglie della sua genitrice, in una città il cui ricordo, unitamente a quello dell'Abruzzo intero, traspare da quasi ogni pagina dei suoi celeberrimi ed innumerevoli scritti, si presume che il luogo in cui egli nacque sia conservato con cura ed impegno, che si faccia di tutto per accrescerne il patrimonio, in verità del tutto modesto (perlomeno se confrontato con l'immenso patrimonio contenuto nel più celebre Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera).
Dalle foto che qui alleghiamo invece si nota che così non è.
E non vi è scusa che tenga: non si può addurre la crisi come scusa per non poter eliminare quelle scritte deturpanti e ridare al Monumento il lustro che gli si confà e che è obbligo gli si debba concedere.

Non stiamo puntando il dito contro l'attuale amministrazione, di centro sinistra (sebbene il neo sindaco abbia avuto il coraggio di far togliere il logo "Pescara città dannunziana" dalle carte ufficiali del Comune in quanto, a suo dire, non ha senso parlare di città dannunziana), e nemmeno contro la precedente, di centro destra: puntiamo il dito contro tutti i politici, contro tutte le amministrazioni, locali e nazionali, che permettono questo scempio e non si curano del patrimonio artistico che Pescara, come ogni singolo comune d'Italia, conserva.
Puntiamo il dito contro la perdita d'amore per la Patria, per l'Orgoglio Nazionale, per il sacrificio che i nostri avi fecero per l'Unità d'Italia.
"Tutto è perduto fuorché l'onore" scrisse il Re dei Francesi Francesco I nel 1535 alla madre. In questa repubblica sciagurata sembra invece che tutto sia perduto, soprattutto l'onore.
"Dio me l'ha data, guai a chi la tocca" tuonò Napoleone Bonaparte quando si fece incoronare Re d'Italia, riferendosi alla Corona ferrea.
I nostri amministratori invece, riferendosi alle miriadi di opere d'arte sparse per la nostra penisola, probabilmente diranno: "Qualcuno ce li ha dati; fatene quello che volete, ché noi di queste bazzecole non ci curiamo".

Ringrazio per l'attenzione che Lei e il Suo giornale vorrete dare a questa denuncia

Claudio Agostini , Consigliere Nazionale U.M.I. - Pescara


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